giovedì 8 febbraio 2007

Indizio n.4 - Ecologia

Ipotesi "Gaia"

- I viventi sono cambiati dall'ambiente in cui si trovano.
- L'ambiente assume l'aspetto più adatto a contenere i viventi che vi abitano.
La prima affermazione è molto semplice: l'orso polare ha una pelliccia perché vive in posti freddi, questa pelliccia è bianca perché deve mimetizzarsi fra le nevi. La giraffa ha il collo lungo perché vive in un posto dove gli alberi hanno le fronde molto alte altrimenti morirebbe di fame.
Di contro non è facile arrivare alla seconda affermazione ovvero che anche l'ambiente si adatta agli animali che hanno deciso di colonizzarlo cosa che ha indotto qualcuno a pensare al pianeta come ad un immenso efficiente organismo fatto di cellule, tessuti, organi e ogni parte interagisce con le altre per il bene dell'intero organismo. È l'ipotesi "Gaia" formulata dall'ambientalista James Lovelock e dalla microbiologa Lynn Margulis nei primi anni '70 dalla quale si è innescato un acceso dibattito scientifico e filosofico che continua ancora oggi. Come tutte le teorie rivoluzionarie anche questa all'inizio venne rifiutata e bollata come "eretica" dalla comunità scientifica ma col passare degli anni apprezzata e adesso perfino osannata.
Il ciclo del carbonio è un ottimo esempio di come i viventi trasformano radicalmente il pianeta (in quel caso il suo clima). Ma ci sono tante altre relazioni anche più visibili, pensa a un'isola corallina. Il corallo cresce dai fondali, arriva a una profondità tale che le correnti marine depositano su questo una gran quantità di detriti, questi alzano ancora il fondo fino ad affiorare sul livello del mare, a quel punto il vento porta i semi di qualche specie capace di attecchire in quell'habitat. Le piante con le loro radici trattengono sempre meglio i detriti, la terraferma adesso occupa una superficie più ampia e quello che era un piccolo scoglio adesso è un isolotto che d'ora in poi può essere colonizzato da centinaia di specie animali e vegetali diverse. Da un minuscolo animaletto pluricellulare è sorta un'isola! Pensa a come le specie vegetali modificano un paesaggio: una vallata, una costa, una pianura o interi continenti. Sono semplici esempi che dimostano come i viventi intervengono pesantemente sulla componente abiotica del nostro pianeta, ma ce ne sono anche di più raffinati e incredibili. (*)
È una rete di intricate relazioni, i protagonisti sono tra i più vari e disparati; dai batteri alle piante, dal sole ai venti, dalle correnti marine alle rocce, dalle nuvole ai gas di decomposizione, dalle nevi dei poli ai deserti e sempre più spesso si scoprono nuovi affascinanti legami. Tutto ciò dovrebbe farci riflettere e renderci più rispettosi degli altri "organi vitali" di questo immerso organismo di cui anche noi facciamo parte. Ma nonostante i nostri comportamenti irresponsabili ispiegabilmente tutto concorre a mantenere in equilibrio le condizioni chimiche fisiche e climatiche; come l'asta di un equilibrista che oscilla da una parte all'altra per compensare le imperfezioni del suo incedere su di una corda sospesa nel baratro.


"Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie"

1 Corinzi 12, 17-23





(*) Una recente scoperta collega i DMS al clima globale. DMS è l'abbreviazione di una classe di molecole chiamate dimetilsolfati le troviamo in forma gassosa nell'atmosfera ed hanno la capacità di ridurre l'effetto serra. Vengono prodotte nella decomposizione compiuta da microrganismi oceanici, i DMS si sciolgono nell'acqua degli oceani ed essendo molto volatili evaporano salendo nell'atmosfera e contrastando l'effetto serra. Se la temperatura è molto alta i DMS vanno più facilmente in atmosfera contribuendo a ripristinare una temperatura media più bassa. È un meccanismo chiamato feedback negativo; ma se negli ultimi anni la temperatura è salita ancora vuol dire che questo non è più sufficiente a compensare l'effetto serra provocato dal nostro inquinamento.


La vendetta di Gaia
Il dibattito filosofico

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